IL « PROGETTO VOLONTA’ » di Roberto Assagioli

Come è nato il «Progetto Volontà»

La VOLONTA’ è la FORTEZZA dell’IO

Già anziano e provato nel corpo, Assagioli decise di restare in vita per scrivere la sua opera più importante – L’Atto di Volontà – in cui non solo descrive compiutamente origine, funzione, sviluppo e stadi dell’atto volitivo dando alla volontà riconoscimento di metodo autorealizzativo e di funzione-ponte col Supercosciente, ma dove per la prima volta delinea la struttura e un programma di Ricerche da svolgere sulla VOLONTA’.
Nel libro sulla sua vita e le sue opere, scritto da Paola Giovetti con la penna e con il cuore (Roberto Assagioli, Ed. Mediterranee), nell’intervista a Piero Ferrucci è riportato un episodio, a lui riferito da Ida Palombi, segretaria e assistente di Assagioli. 

…Quando Assagioli aveva circa 80 anni, dopo un’influenza degenerata in polmonite che quasi lo portò via, dovette essere operato alla prostata, ed essendo fragile e cagionevole di salute l’intervento fu per lui molto serio. Chi lo conosceva sapeva che avrebbe desiderato andarsene a riposare, ché la morte era per lui una nascita a livelli più gioiosi; ma nel dormiveglia post intervento lo si sentì rispondere a “qualcuno”, passando da un iniziale dissenso all’accettazione di quanto gli era chiesto: un « Maestro » gli aveva proposto di scrivere libri e una « proroga » se avesse accettato“.    

L’ Atto di Volontà, testo interamente dedicato al tema del VOLERE, Assagioli lo iniziò appena si fu ripreso. Tra i suoi scritti è l’unico libro progettato come tale, in quanto gli altri sono prevalentemente raccolte di suoi saggi e lezioni. Dell’episodio citato Assagioli dirà un giorno a Ferrucci: « …mi hanno rimandato indietro con la forza! »

Assagioli e gli allievi

Dopo questa svolta ci fu la fioritura degli ultimi anni di lavoro, in cui Assagioli, oltre al testo sulla Volontà, radunò e istruì gli allievi più vicini gettando le basi del futuro della Psicosintesi. Viste le cose a posteriori è chiaro che se Assagioli fosse andato oltre il velo in quel frangente, molto probabilmente non avrebbe dato all’albero della Psicosintesi la forza delle sue radici, né passato ai successori la grande eredità del suo lavoro; e neppure avrebbe messo le basi del Progetto Volontà, tramite il quale ribadì la centralità della Volontà: chiave di volta del paradigma-psicosintesi e insostituibile strumento per la manifestazione del mondo futuro. Ferrucci così si espresse: « Se Assagioli fosse morto, forse la Psicosintesi si sarebbe estinta…»

[Rif. estratti da: P. Giovetti, Roberto Assagioli, Ed. Mediterranee]